«Stay hungry, stay foolish». A dirlo era Steve Jobs, il cofondatore di Apple, esortando le nuove generazioni a non perdere l’ambizione, la curiosità e la voglia di apprendere. Messaggio recepito e messo in atto da quelli che oggi si definiscono «innovatori hungry e foolish», quei giovani talenti affamati e folli che fanno della ricerca e dello sviluppo (R&S), perno dell’imprenditorialità, la loro realtà quotidiana. Sono figure che occupano un ruolo fondamentale nella crescita economica e nell’innovazione di un paese, in grado di generare un impatto su molti settori della società e di cui l’Italia, oggi, ha particolarmente bisogno.
A dimostrarlo è la classifica 2022 stilata dalla World Intellectual Property Organization (WIPO), nota anche come Global Innovation Index, secondo cui, nonostante la secolare tradizione italiana in differenti settori tra cui design, moda, cibo e automotive, l’Italia si posiziona in termini di innovazione al ventottesimo posto rispetto ai paesi più avanzati.
Il report, in particolare, ha analizzato le prestazioni di circa 132 economie, evidenziando – all’indomani delle più recenti tendenze dell’innovazione globale e alla luce dell’evoluzione della pandemia da COVID-19 – un rallentamento della crescita della produttività e l’emergere di ulteriori sfide da affrontare.
Un problema non di poco conto visto che l’innovazione risulta essere un elemento essenziale affinché le aziende continuino ad essere competitive. Come colmare questo gap? Creando un luogo in cui i migliori talenti lavorino con le migliori aziende, in cui l’innovazione tecnologica sia capace di soluzioni all’avanguardia attraverso la continua formazione dei lavoratori.
Con la figura degli innovatori hungry and foolish, infatti, le imprese possono entrare e competere nell’era digitale.
Secondo la Startup Geeks, l’incubatore online più grande d’Italia, ciò sarebbe possibile attraverso l’implementazione di sei competenze, trasversali alle figure professionali e capaci di innescare un cambiamento positivo nelle imprese del nostro paese. Tra queste la curiositàe l’osservazione che consentono di approfondire e rimanere aggiornati con le nuove tendenze che connotano lo scenario di riferimento. Indispensabile anche una dose di coraggio, che permetterebbe di affrontare con serenità i rischi e i disaccordi aziendali, inevitabili nel cambiamento generato dall’innovazione. Creatività ed immaginazione, poi, concedono all’innovatore la possibilità di promuovere nuove idee dando vita a confronti costruttivi per promuovere una cultura dedita all’innovazione. Il compito degli Hungry & Foolish è, infatti, quello di creare un ambiente professionale stimolante e aperto, per poter coltivare l’immaginazione dei lavoratori e affinare le loro capacità di problem solving per sfide sempre più complesse nel tempo.
Indispensabile anche il pensiero critico per analizzare informazioni ed esperienze aziendali in maniera oggettiva, traendo dati dall’osservazione, dall’esperienza e dalla comunicazione.
Creare una rete di relazioni, ossia fare networking, consente lo scambio costante di competenze strategiche e know how, permette di ottenere opportunità emergenti e fornisce input per intraprendere nuovi percorsi, sviluppando progetti ed ampliando la conoscenza dei propri contatti.
Ultima competenza necessaria alle realtà imprenditoriali per avviare un cambiamento innovativo è il time management, la capacità di lavorare in maniera organizzata per aumentare l’efficienza e consentire all’azienda di concentrarsi su priorità e attenzione.